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Rimasti
soli
Domenica a Milano
L’Italia
deve decidere cosa fare nei confronti di gruppi violenti come quelli che si
sono visti in azione a Milano in occasione della contestazione dell’Expo. Se
va bene che sia un’anziana signora dalla finestra di casa sua a reagire
scagliando loro in testa un vaso di fiori e si giudichino tutto sommato gli
eventi un danno minimale, non possiamo certo opporci. La Turchia ha avuto
problemi similari negli stessi giorni con i movimenti giovanili che
contestavano la polizia. Ad Ankara le forze dell’ordine sono intervenute con
idranti e candelotti fumogeni per disperdere i manifestanti. Da noi li si lascia fare, perché se si dovessero ripetere i fatti
di Genova la polizia finisce criminalizzata. Se questa è la scelta ci
rassegniamo, almeno non stiamo a piangere un qualche altro come Carlo
Giuliani che a volto coperto assale un mezzo dei carabinieri con un estintore
in mano e ci lascia la pelle. Certo che almeno i pochi arrestati dovrebbero
essere guardati con qualche severità. Vediamo che invece la procura di Milano
è formidabile quando si tratta di accusare uomini
politici di ogni possibile associazione criminale, a volte anche le più
improbabili, mentre con i ragazzotti che devastano la città ha il cuore
tenero. Li si tratta come dei semplici disadattati
con cui è inutile usare il pugno di ferro. Certo che l’opera di prevenzione
da parte della Digos era stata fatta. Avevamo scritto delle perquisizioni e
dei ritrovamenti sufficienti ad avere un’idea di cosa sarebbe successo a
Milano in occasione dell’Expo. Anche in questo caso la procura ha lasciato
liberi tutti i fermati che si sono potuti dare appuntamento in piazza. Sia
chiaro, noi non vogliamo lo stato di polizia e siamo contenti che gli
incidenti non abbiamo procurato vittime. Non
crediamo che il ministro degli Interni si debba dimettere, ma non ci dica che
sono stati contenuti. Poi occorrerebbe che il governo si chiedesse se le
forze dell’ordine devono essere abbandonate a loro stesse, i cittadini messi
a rischio e i teppisti liberi di restare in circolazione. In pratica tutto
quanto è successo a Milano domenica scorsa.
Roma, 4 Maggio 2015
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